Con Cristo la vita è rinnovata

Francesco,
solo ieri ho letto la tua riflessione, alla quale purtroppo non c’è stato seguito, su Cristo che rinnova la vita. Provo quindi a dire la mia in argomento anche se la tematica è veramente difficile da affrontare ma ci provo ugualmente.

Il rispetto della vita

La vita va rispettata e protetta, come tu dici non a parole ma con i fatti. Innanzi tutto dobbiamo rispettare e proteggere noi stessi e non “gettarci via” seguendo ciò che è oggi di moda. Relativismo, non rispetto di quei sani valori che dovrebbero essere alla base di ogni famiglia e quindi della Società, che sono gli insegnamenti di Cristo più che mai attuali. Si pretende quindi tutto e subito, senza alcun sacrificio: denaro potere e bella vita che danno la felicità? Ma quale felicità?! Se non ci si arriva, allora la violenza, la droga emergono come ancora di salvezza!? Così facendo si butta via la vita e quella “scintilla divina” che è in ognuno di noi. Con questi presupposti come si fa ad amare il prossimo? “Mettere ordine nel mondo”, contando solo sulle nostre capacità, senza Dio, è pura illusione.

Gli avvenimenti tragici

Non sappiamo certo dove Dio sia e non possiamo nemmeno conoscere quale sia il suo disegno, ma sappiamo con certezza che il dono del libero arbitrio ci da la facoltà di scegliere tra il bene ed il male. Non c’è quindi, anche a mio avviso, punizione degli dei come credevano i pagani (antichi greci o romani) o come si pensava, nell’Antico Testamento, che Dio fosse vendicativo e punitivo. Dio è immensa bontà ed Amore; si è fatto uomo in Gesù affinché noi uomini potessimo diventare come lui ma, il sacrificio finale della Croce, non ci ha insegnato nulla o quasi.

Emmaus

E’ vero, questo dramma dei discepoli di Emmaus è analogo alla situazione di molti cristiani del nostro tempo per i quali sembra che la speranza della fede sia fallita. E, come si diceva sopra, questo a causa di esperienze negative che ci fanno erroneamente credere di essere abbandonati dal Signore. Preghiamo affinché, con l’intercessione di Maria Santissima, ognuno di noi possa rivivere l’esperienza dei discepoli di Emmaus, riscoprendo così la grazia dell’incontro trasformante con Gesù risorto. Ora siamo in periodo di Avvento. Dobbiamo volere fortemente che il Santo Natale operi su di noi quella definitiva trasformazione che ci faccia diventare saldi nella fede e consci che il nostro compito terreno deve sempre, in ogni occasione, conformarsi a ciò che Gesù con l’esempio, fino all’estremo sacrificio, ci ha insegnato.

Buon Natale

Gianfranco

Ho letto qualcosa di bello, un messaggio positivo, di speranza.
Stasera, dopo mesi, sono andata a confessarmi senza troppo pentimento....
Ho chiesto al sacerdote dove sia Dio quando noi soffriamo, quando piangiamo per un caro amico morto da poco, quando, dopo anni di sacrifici e studi, scopri di aver fallito poichè la vita non accetta, anzi denigra, chi crede in Lui, chi ha fede, chi ama il suo prossimo.
Non credo che Dio sia l'autore del male, della sofferenza, della distruzione, ma mi risulta difficile vedere Dio in chi ti odia, in chi non ti considera, in chi ti fa perdere il traguardo più importante della tua vita, in chi ti disprezza.
Nessuna parola dal sacerdote e, invece, da voi tanto conforto, tanta speranza.
Io non sarò mai come i discepoli di Emmaus.
Essi hanno visto non sapendo di vedere,
hanno udito non sapendo di udire
ma hanno riconosciuto Cristo.
E io?.................

Elisabetta

Sono contento che tu abbia trovato anche un breve momento di serenità. Ricorda comunque che, pure nei momenti più difficili Dio è con noi. Per vederlo e sentirlo è necessario predisporre il nostro animo con la preghiera e continuare a credere fortemente che, essendo Dio Amore, non vuole certo il male nostro e delle persone a noi care. Chi invece non ti vuole bene, ti disprezza, ha scelto, in prima persona, tramite il libero arbitrio, di fare del male o comunque di non amare il suo prossimo.
Beh, anche i discepoli ad Emmaus ci hanno messo un po’ di tempo. Tu riprovaci e vedrai che, se lo vorrai, “vedrai ed udirai“tutto ciò che ti serve per vivere serena in pace con te stessa riuscendo a scoprire nel prossimo che, come dici, non ti ama qualche lato positivo che ti permetterà di aprire un dialogo e pian piano, ne sono certo, sarai capace anche di “toccare loro il cuore”.Vorrei chiudere questo mio scritto con una poesia, che magari conoscerai già, di Margaret Fishback Power che trovo molto bella e forse attinente a quanto ci siamo detti.

Un caro saluto

Gianfranco

Messaggio di tenerezza

Ho sognato che camminavo
in riva al mare con il Signore
e rivedevo sullo schermo del cielo
tutti i giorni della mia vita passata.

E per ogni giorno trascorso
apparivano sulla sabbia due orme:
le mie e quelle del Signore.

Ma in alcuni tratti ho visto
una sola orma proprio nei giorni
più difficili della mia vita.

Allora ho detto: “Signore,
io ho scelto di vivere con te
e tu mi avevi promesso
che saresti stato sempre con me.

Perché non eri accanto a me
proprio nei momenti più difficili?”

E lui mi ha risposto:

“Tu lo sai che io ti amo
e non ti ho abbandonato mai:
i giorni nei quali
c’è soltanto un’orma sulla sabbia
sono proprio quelli
in cui ti ho portato in braccio.”

parmi ha scritto:

Il rispetto della vita

Si pretende quindi tutto e subito, senza alcun sacrificio: denaro potere e bella vita che danno la felicità? Ma quale felicità?! Se non ci si arriva, allora la violenza, la droga emergono come ancora di salvezza!?

Perdonami Gianfranco se intervengo così di getto su quanto ti ho quotato, ma ritengo che forse quanto hai scritto ha dei luoghi comuni che a mio avviso ogni crstiano dovrebbe fuggire. Tu forse credi che una persona che ricorra con facilità a queste cose non ne sia consapevole? Secondo me si, il punto non è arrivare alla violenza o alla droga come ancora di salvezza, ma capire cosa ha portato a questo comportamento. Il nostro compito, Francesco ce lo dice chiaramente, essendo portatori del DNA di Dio, è quello di porci nella condizione di vedere le cose da una prospettiva diversa dalla nsotra, farci fratelli prima di essere giudici.
Senza Dio si può... e si può solo se lo riconosciamo con la nostra persona e non ci preoccupiamo più di considerarlo un qualcosa di diverso da noi!

parmi ha scritto:

Gli avvenimenti tragici

Non sappiamo certo dove Dio sia e non possiamo nemmeno conoscere quale sia il suo disegno, ma sappiamo con certezza che il dono del libero arbitrio ci da la facoltà di scegliere tra il bene ed il male.

Il libero arbitrio non è un valore assoluto, lo diventa solo quando non va a ledere l'altro. Cmq non è facile riconsocere Dio nella sofferenza e nei momenti tragici, piuttosto dobbiamo provare ad affidarci e fidarci di lui... solo così daremo la possibilità al nostro essere di cibarsi dell'amore incondizionato che Dio ha per noi.

Chiudo dicendo che non è per niente facile saper "riconoscere" lungo la nostra strada quando Dio ci riserva, piuttosto dovremmo essere capaci di drizzare le antenne del cuore e metterci nella condizione di capire e capirci.

Ed anche se questo post era riferito alla Pasqua, non mi sembra scorretto prenderlo a prestito per replicarti gli auguri di un Santo Natale.

Un abbraccio,
Piero

piero ha scritto:

Il rispetto della vita

.. ma ritengo che forse quanto hai scritto ha dei luoghi comuni che a mio avviso ogni crstiano dovrebbe fuggire. Tu forse credi che una persona che ricorra con facilità a queste cose non ne sia consapevole? Secondo me si, il punto non è arrivare alla violenza o alla droga come ancora di salvezza, ma capire cosa ha portato a questo comportamento.....[....] Chiudo dicendo che non è per niente facile saper "riconoscere" lungo la nostra strada quando Dio ci riserva, piuttosto dovremmo essere capaci di drizzare le antenne del cuore e metterci nella condizione di capire e capirci.

Ciao Piero,
grazie per il tuo intervento che mi auguro di aver interpretato correttamente.

Non so se farò qualche macello con “il riporta” ma mi scuserai “sono un principiante”

Non ricorro a Platone solo per dirla drasticamente come lui che:” chi fa il male lo fa solo per ignoranza” (nel senso letterale della parola, naturalmente) ma mi devi dare atto che in molti casi sì. Tu ritieni che chi, purtroppo, è nato e vissuto in un contesto di massimo degrado, con problemi familiari, senza una educazione sia religiosa, morale che civica si faccia dei problemi e si renda conto di comportarsi sconvenientemente? No! Per lui è la realtà la normalità, l’ha visto fare e quindi, non conoscendo altro, ne segue, ripeto purtroppo l’esempio. Scusami non ritengo questi “luoghi comuni” . L’educazione, le regole, le leggi i Comandamenti sono alla base di ogni uomo, di ogni famiglia e quindi di ogni Società. Se disgraziatamente vengono a mancare ne pagano le conseguenze sia i diretti interessati che il prossimo. E’ vero dobbiamo amarlo il prossimo anche se ci fa del male, ma senza arrivare al buonismo che non fa sortire alcun risultato per nessuno. Questo, a mio avviso, non vuole dire non essere cristiani! Il mio intento è stato solo quello di evidenziare, anche se certo non c’è bisogno, che il Male esiste e che si estirpa solo con l’Amore. Infatti, nell’altro scritto del 6 dicembre, dicevo ad Elisabetta:” riuscendo a scoprire nel prossimo che, come dici, non ti ama qualche lato positivo che ti permetterà di aprire un dialogo e pian piano, ne sono certo, sarai capace anche di “toccare loro il cuore”.

Sempre nel mio scritto del 6 dicembre, dicevo: “Ricorda comunque che, pure nei momenti più difficili Dio è con noi. Per vederlo e sentirlo è necessario predisporre il nostro animo con la preghiera e continuare a credere fortemente che, essendo Dio Amore, non vuole certo il male nostro e delle persone a noi care.

L’argomento è particolarmente complesso e vastissimo. Avremo sicuramente modo, in altre occasioni, di approfondirlo. Ti ringrazio per avermi espresso il tuo punto di vista e contraccambio i migliori auguri per un sereno Natale.
Un abbraccio
Gianfranco

Ciao Gianfranco,
Grazie mille per la poesia, è bellissima.
Arriva proprio in un momento in cui ne ho tanto di bisogno.

Un abbraccio fraterno

Elisabetta

Ciao Elisabetta, bisogna partire dalla Speranza... speranza che deve mutarsi in amore, meglio nella passionalità della vita.
Coraggio, Cristo è con noi e noi in Lui.

....in questo momento non sono in vena.....ho appena parlato e pianto al telefono con una mia carissima amica, nonchè unitalsiana D.O.C. che sta attraversando un bruttissimo momento, senza dire di quelli che ha passato da un pò di tempo a questa parte, gravi problemi di salute......e mi ha detto la solita frase: < Dio mi ha abbandonata......perchè proprio ora che iniziavo a star meglio....questa nuova prova......non poteva bastare quanto abbiamo sofferto, io e la mia famiglia..????.....> Purtroppo tutto vero!!!!!!
Ragazzi, non ho trovato nessuna parola di conforto, non ce ne sono.......le ho detto solo che Dio le avrebbe dato la forza di sopportare anche questo, ma non mi sono sentita mai così banale.....sopratutto diffronte al suo pianto accorato e al suo sospiro.... "Speriamo!!!!! ha solo risposto.
Prego per lei in ogni momento della mia giornata, chiedendo al Signore di farsi sentire con la sua presenza, per darle il coraggio e il sostegno necessario per affrontare la malattia, le cure dolorose e tutto quanto ruota intorno ......Vi prego aiutatemi a pregare per lei

Ciao Tina,

Mi unisco certamente alla tua preghiera affinchè la tua cara amica riesca a superare anche questo infelice momento confidando nella infinità bontà e nell'aiuto di Dio.

Ti capisco, in certi frangenti non si sa proprio cosa dire per dare conforto alla sofferenza.

Un caro saluto.

Gianfranco

Ciao CAPO MAMMA come sta oggi la tua amica?
...è difficile da accettare come uomini, ma tutti gli uomini, (nn solo cristiani) sono votati alla croce... del resto, non c'è altra via per giungere alla resurrezione. Parole, direte,... vero, ma qnt è dura salire sulla croce e stare sulla croce!
Nessuno di noi e nessun uomo può umanamente dire sì alla croce se non fosse per la via che ci ha mostrato Gesù.
Anche Lui era così angosciato nell'orto degli ulivi e così ansioso per quello che lo aspettava da lì a poco, che sudava sangue... talmente era umanamente angosciato (come lo siamo noi oggi) che ha chiesto al Padre di "passare da Lui quel calice"... ma nella sua sembianza divina di Figlio ha aggiunto poi: "non la mia, ma la tua volontà si compia". Si è rimesso, cioè, totalmente nelle mani del Padre, consapevole che la Sua era una volontà d'amore e da quella preghiera inizialmente angosciata e ansiosa ha tratto forza e vigore per affrontare tutto quello che lo attendeva, con un animo diverso da quello con cui era giunto al Getsemani.
Ecco... perchè ti ho detto questo? per dirti che se umanamente ci poniamo di fronte alla croce con l'auspicio di trovare in noi la forza per sollevarla, questa croce ci schiaccerà tanto ci sembrerà grande. Se, come Gesù, cerchiamo di chiedere aiuto al Padre e di rimettere a Lui la ns vita, Lui ci darà il Suo conforto e nei tratti più duri ci aiuterà a portare la croce qnd sembrerà di nn farcela. Qst è un grande mistero... ma se ci pensiamo bene, vediamo come realmente qst accada nelle ns vite. Sarà capitato anche a voi come è capitato a me di rivedere certe croci che abbiamo superato, a distanza di tempo, nel ns passato, e di stupirci di come siamo riusciti a superare quei momenti così difficili... la risposta è che "è stato possibile, perchè abbiamo confidato nell'aiuto del Signore". Confidiamo e chiediamo. Lui, il ns Padre Celeste è tanto buono e misericordioso che nn ci farà mancare il Suo aiuto. E se a volte capita che una persona, come nel caso della tua amica, non capisca il senso della croce, tanto è il dolore che la croce porta con sè, e non riesce a chiedere a Dio nulla per sè, allora diventa un ns dovere per noi che siamo suoi fratelli e sorelle, invocare, come hai fatto tu, il Padre per lei. La preghiera di intercessione, fatta con il cuore e in grazia di Dio, ha un potere inimmaginabile. Dice La ns Madre Amata del Cielo a Medjugorie: "Solo in cielo capirete il valore e il potere di ogni preghiera, anche la più piccola" E allora fidiamoci e intercediamo per i ns fratelli che provati dalla sofferenza non hanno fiato per invocare e supplicare Dio di alleggerire la croce che si trovano sulle spalle... Al contrario, ometteremmo di compiere un gesto di carità che il Cuore Divino si sarebbe atteso.
Dovremmo sempre chiederci: "Come si comporterebbe Gesù al mio posto?"
E risponderci: "Gesù in qst situazione sicuramente lo avrebbe fatto, dunque, anche io lo faccio".
E lo faccio con amore per assomigliare a Lui che è il Mio Maestro d'Amore.

Un caro saluto a tutti.

A questo proposito vorrei farti vedere cosa ha detto Gesù riguardo al valore della vita e al ns comportamento:

"Eletti, amici cari, pensate, pensate, riflettete sul Dono che vi ho fatto della vita: amatelo e fatelo amare, rispettatelo e fatelo rispettare. Amici cari, guai a chi disprezza il Mio Dono ed induce anche gli altri a farlo." 08/05/2008