tornata da ieri da Lourdes con il treno bimbi...
ripenso a quando il papà della mia amica mi disse "vieni a lourdes anche tu con L'U.N.I.T.A.L.S.I?"
e io che non sapevo neanche il significato di UNITALSI dissi semplicemente SI.
quando sono partita la gente che incontravo mi diceva"...se ti ricordi: ti prego di fare una preghiera per me."
e quante ne ho fatte!
appena partita ho visto i miei genitori salutarmi da fuori il treno...io ero troppo emozionata,agitata,euforica che non riuscivo a capire nulla.
il primo viaggio da sola, a Lourdes in pellegrinaggio.
ancora non ci credo.
il viaggio è stato davvero lungo ma non sono riuscita a riposare mai!!
canzoni,balli,cene,turni,bimbi,pranzi,casse d'acqua da portare,gente,visi.....rimarranno nel mio cuore per sempre.
ricordi che spero non dimenticare mai.
appena arrivati vedo bambini di tutta italia con problemi diversi,malattie diverse e io che ci facevo lì?
io che mi lamento di una stupidagine...e loro?
pensando a tutto questo con un sole che spaccava le pietre io e la mia amica (giovy94) ci mettiamo sedute con le spalle al fiume....e iniziamo a piangere.
senza un perchè..così.
ci siamo abbracciate e continuavamo a piangere!!
poi siamo andate al Salus per la messa dove c'era anche il nostro parroco.
e anche lì lacrime.lacrime a fiumi!!
non sapevo il perchè ma non ero la sola in quella piccola cappella.
alla fine tutti lì vicino a me a chiedermi il perchè piangevo.
e io non riuscivo nemmeno a parlare...piangevo,piangevo.
alla fine però mi sono anche divertita tanto lì con tutti quei bimbi.
vestita da pulcinella
,a ballare senza sapere i passi dei balli,ad ascoltare 1000 volte la stessa canzone per i "BANZ"
ma l'esperienza che chiude in bellezza questi ricordi è stata al ritorno.
ero di turno dalle 12:00 all' 1:00 di notte alle porte.
mi alzo prima tanto non avevo sonno e mi metto seduta mentre il corridoio si zittisce.
ero triste,arrabbiata per una cosa successa poche ore prima,stanca,volevo riabbracciare la mia mamma che mi mancava troppo.
e mentre ero così viene una mamma di una bimba disabile che mi disse se avevo freddo.
e io gli dissi che tanto avevo la felpa.
si mise con la testa fuori da finestrino. e arrivò un ragazzo che aveva fatto parte in qualche modo del mio dispiacere di poche ore prima.
mi salutò e anche io lo feci.
la mamma se n stava per andare quando si fermò e mi chiese come stavo.
io mentii e gli risposi solo che era finito tutto e che ero triste....solo per questo.
lei si mise seduta vicino a me.
ed iniziò a parlarmi a dire che anche lei era mamma che capiva benissimo che non era questo il motivo della mia tristezza ma c'era qualcos'altro. e così gli raccontai la vicenda.
lei mi disse che oltre alla figlia più piccola aveva anche un'altra figlia "letizia" :sposata,con un bell'uomo e incinta di 3 mesi,intelligente ma cicciotta.
e che sta dimagrendo per la persona che ha dentro non per se stessa....non aveva perso un kilo per la sua salute ma lo stava facendo per una persona che non conosceva.
e che se anche lei aveva dato la vita ad una bimba disabile con felicità era lo stesso triste e il suo cuore sanguinava dentro.
perchè pensava :<perchè proprio a me?proprio a questa bambina,alla mia bambina?>
ho ascoltato questa mamma per più di un ora.
ho ascoltato lei mentre diceva che non dovevo essere triste per quella cosa.
ma che anzi dovevo essere felice perchè io avevo tutto e sua figlia no.
io stavo crescendo e sua figlia non sapeva se avrebbe vissuto fino alla mia età.
che dovevo vivere e d essere felice.
dovevo vivere la vita che il Signore mi aveva dato perchè la vita deve essere vissuta e ci insegna ad essere più forti.
che dovevo fortificarmi e dovevo entrare a far parte della categoria delle DONNE non delle FEMMINE.
perchè le donne sanno essere amanti,amiche,mamme,lavoratrici,mogli e molto di più.
le femmine no.
e poi mi chiese il mio nome.
io glielo dissi e lei mi disse che voleva chiamare la sua bimba come me ma gli diede il nome di SONIA che significa sapienza anche se le manca un pezzo di cervelletto.
e lì cominciai a piangere.
quella mamma mi disse che i miei genitori dovevano essere felici ed orgogliosi di avermi come figlia.
dopo di quella STUPENDA chiaccherata gli diedi il mio braccialetto dell'UNITALSI.
e finì con un bellissimo abbraccio e un buona notte che non dimenticherò mai.
ripensando a tutto questo finisco sempre col piangere.
spero di avervi resi partecipi di questa mia esperienza e di aver capito quello che ho scritto perchè ancora sono frastornata e non ricordo molto.
vi voglio bene.