Siamo tornati, con le lacrime agli occhi, stanchi, con la voglia di ritornare.
Siamo tornati, con la consapevolezza che Lourdes dona sempre molto di più rispetto a tutto quello che noi possiamo fare.
Siamo tornati, dopo aver vissuto il più bel pellegrinaggio della nostra vita.
Sì, perché per molti Lourdes 2008 è stato proprio questo.
Il pellegrinaggio più intenso.
Il pellegrinaggio più sereno.
Il pellegrinaggio in cui la Sicilia Orientale è stata una "casa", una "grande casa", una famiglia.
In questi giorni di Lourdes abbiamo sperimentato la Vera Amicizia.
Non c’è bisogno di conoscersi da tanto tempo per instaurare un rapporto profondo “cuore a cuore”.
Questi rapporti, queste relazioni a distanza, se coltivate, possono diventare segni di luce, e alcuni di noi ne sanno qualcosa.
“Certe luci non puoi spegnerle”.
Cos’è Lourdes se non una grande Speranza? Speranza di felicità.
E in questo Pellegrinaggio i giovani hanno rappresentato la tenerezza di Dio.
Dio che si piega e serve. Dio che lava i piedi. Dio che imbocca. Che è mani e gambe.
I giovani, le guide sono state la gioia.
Parlare di Lourdes significa aprire il nostro cuore.
Osservare quella splendida statua ergersi come su di un piedistallo regale, e lasciarsi andare.
Sì, proprio perché a Lourdes, almeno una volta l’anno, ciascuno di noi può essere se stesso, perché a Lourdes nessuno ci giudica.
Perché a Lourdes non siamo valutati sulla perfezione, ma è l’Amore che consuma e sprona, spinge e sorregge.
È l’amore che ci dona la forza, nonostante la stanchezza.
È l’amore che ha fatto incrociare i nostri cammini.
Perché “niente è per caso”. Tutto succede per noi.
Dio non ci dà mai carichi più grandi di noi. Mai.
Tutte le volte in cui abbiamo avuto l’impressione che lui ci avesse abbandonato, forse è proprio in quei momenti che Maria ci ha preso in braccio.
Lei, la Madre, non ci abbandona mai.
A Lourdes, Maria ci ricorda che Dio ci ama. Che non esiste amore senza croce.
E che non esiste croce da scalare senza passione. Con amore.
A Lourdes abbiamo imparato a guardarci dentro.
Non potremo mai dimenticare gli ultimi istanti alla grotta: prendi quell’aria, la metti dentro, la immagazzini nel cuore e non la fai più uscire.
A Lourdes abbiamo imparato che la diversità altro non è che straordinarietà.
Ecco cosa rappresenta Lourdes per me.
Buon pellegrinaggio a tutti, carissimi compagni di strada!
Con amore, Giovanna.