Esperienza Servizio Civile a Lourdes... di un Olmedese

L’idea di voler fare Servizio Civile all’estero è nata qualche anno fa, già prima di concludere il quarto anno di Liceo. Arrivato al traguardo del diploma, quest’estate a luglio, ho pensato subito di presentare la mia domanda.
Ho guardato un po’ su internet i vari enti che proponevano progetti di Servizio Civile all’Estero, tra questi l’Unitalsi che proponeva un progetto a Lourdes, per il giubileo dei 150 anni dalle apparizioni della Vergine Maria a Berndetta nella grotta di Massabielle. La realtà di intervento che il progetto scelto proponeva era quella dei malati, con cui ho sempre avuto difficoltà a relazionarmi.
Quindi primo motivo: il volermi mettere alla prova, per superare questo mio limite caratteriale.
Altro motivo che mi ha accompagnato in questa scelta, volermi un po’ allontanare dalla realtà della mia parrocchia, in cui ho vissuto intensamente in questi ultimi anni… per non fossilizzarmi e costruire il mio futuro solo sulla base di quella esperienza che è stata magnifica nonostante ci siano stati i momenti di prova.
L’altro motivo che reputo il più importante, quello di cercare risposta alla parola … futuro.
La prima settimana non l’ho trascorsa molto bene, ore ed ore di formazione!!! Lo stare fermo ad ascoltare e pensare non mi ha permesso di affrontare serenamente il distacco dalla mia realtà.
Nonostante cio’, la formazione e’ servita per aprirmi allo scopo del progetto. Un’altra difficoltà è stata il Recital, il dover interpretare una commedia, una cosa che mai avevo fatto perché indisposto dal mio carattere introverso. Col passare del tempo ci ho fatto l’abitudine, riuscendo a cogliere la motivazione di grande valore, che è a servizio dei fratelli, specie per quei pellegrini che l’UNITALSI accompagna quì a Lourdes, gli ammalati.
Nella seconda settimana ho incominciato il Servizio, prima al Refettorio del Salus e poi da lunedì 18 agosto il Servzio nella Libreria del Santuario occupandomi principalmante del reparto italiano, facendo l’accoglienza e la guida per gli acquisti ai pellegrini.
Questa esperienza durata fino al 26 settembre è stata formidabile, mi ha dato la possibilità di incontrare migliaia di persone provenienti da tante parti del mondo, dell’Italia, abili e non. Ho avuto quindi un primo rapporto con il mondo degli ammalati che nei primi giorni non mi ha permesso di sentirmi a mio agio, ma col tempo si. Ho avuto modo di incontrare tantissime persone, le quali attraverso una loro richiesta, una battuta, una chiacchierata hanno arricchito il mio bagaglio esperienziale.
Dopo i primi giorni ho intuito lo scopo di questo servizio: quello di far portare a casa ai pellegrini che si rivolgevano a me, un bel ricordo di Lourdes (secondo le proprie disponibilità economiche).
Un’incontro molto bello è stato con un’ammalata molto conosciuta perchè ha scritto un libro per raccontare la sua esperienza con la malattia, Chiara M.. Quest’incontro ha qualcosa di strano... infatti il giorno prima, mentre stavo per andar via dalla Libreria perche’ avevo terminato la mia giornata, si avvicina a me un sacerdote italiano che mi chiede informazioni riguardo ad un libro di una certa Chiara M. Intitolato “Oscura luminosissima notte”, io gli rispondo che era da poco che lavoravo li’ e non avevo avuto modo di informarmi su tutti i libri, ma se lui si fosse trattenuto a Lourdes per alcuni giorni, lo invitavo a ripassare il giorno seguente per avere il tempo di leggere qualche recensione su internet e potergli dare infomezioni giuste. La sera rinetrato a casa ho aperto subito internet ed ho digitato su Google: Chiara M. subito ho cliccato il link della sua pagina web. Che racconteve chi era. Alla fine di quella lettura ho pensato: chissà se potro’ incontrarla a Lourdes. Il giorno successivo l’ho incontrata. Le ho raccontato cosa mi era accaduto la sera precedente. Lei mi ha lasciato questo messaggio. “Bisogna farsi fare de Lui”.
Il Servizio in Libreria è stata un’ottima scuola di ascolto, di accoglienza.
Il 29 settembre ho incominciato il servizio al Salus Infirmorum. Qui i servizi oltre a quello in organizzazione nei giorni di arrivi e partenze dei pellegrinaggi i servizi riguardano l’ambito della ristorazione, BAR, Self Service, Ristorante.
Inizialmente ho avuto delle riserve verso questi servizi, per i quali ho pensato, non c’era bisogno di venire a Lourdes per farmi l’esperienza del cameriere o del barista, invece qui all’interno del Salus questi servizi hanno una valenza diversa sono rivolti a persone ammalate, a persone fragili, che hanno bisogno d’amore, ed è proprio con l’amore che si è chiamati a fare questi servizi. Il Servizio che rende possibile un contatto diretto con gli altri è il Bar, in cui specie nei giorni del nazionale mi son ritrovato a compiere dei gesti che inizialmente mi sembravano banali, ma corrispondono a gesti di carità, zuccherare il caffè, mescolarlo e porgerlo in mano. Non è sempre facile disporsi a fare il bene, però ti senti rinnovato nello spirito quando sei consapevole che hai aiutato un tuo fratello.
Dunque, dovendo fare un bilancio, riscontro aspetti positivi e altri negativi:
quelli positivi:
1. prestare il proprio tempo e le proprie energie per fare del bene ai fratelli;
2. l’apertura alla realtà degli ammalati
3. la possibilità di potersi confrontare con persone con un bagaglio di esperienze maggiore o minore e diverso dal tuo.
L’aspetto negativo più palese è che le stesse occasioni di cura spirituale che si possono trovare in parrocchia qui non esistono.
Nonostante ciò reputo molto importante e bello l’incontro della Lectio Divina che ogni mercoledì facciamo con Padre Mario Camarda, Oblato di Maria Immacolata. Questo appuntamento settimanale si rivela momento per meditare e approfondire le proprie conoscenze sulla Sacra Scrittura, ma anche per confronatarsi su tematiche della fede. Non è comune trovare dei giovani che si confrontano su tematiche religiose.
Tra gli insegnamenti… Lourdes è una fonte inesauribile di catechesi… la catechesi della Speranza, che ogni ammalato intraprende qui a Lourdes.
La catechista è Maria la madre di Dio, che 150 anni fa a Bernadetta nella grotta di Massabielle usando la seconda persona plurale disse “non vi prometto di rendervi felici in questo mondo ma nell’altro”. Questo il messaggio di speranza che ha accompagnato Bernadette fino alla morte, e che viene trasmesso a tutti coloro che qui vengono in pellegrinaggio.
Tra gli insegnamenti di questa esperienza, non giudicare gli altri per come appaiono, molti ammalati che qui ho incontrato nonostante siano segnati dalle piaghe del loro male, avvicinandole hanno la capacità di trasmettere pace e serenità ed inoltre in loro si adempie il passo delle Beatitudini: