vi presento la mia esperienza!!

Finiti gli esami di stato non sapevo bene che aspettarmi dal mio futuro,forse perché in quei momenti le certezze sono sempre poche in confronto ai dubbi che ti assalgono.Avevo l’impressione di avere un conto in sospeso con qualcuno,o semplicemente con me stessa,e presi una decisione importante:ad agosto sarei partita per uno stage con “l’hospitalitè cuore immacolato di Maria”.Non sapevo cosa mi aspettava,era un’esperienza nuova,che riusciva a spaventarmi e emozionarmi al tempo stesso. Avrei affrontato quei giorni con persone a me totalmente estranee. Era un po’ come salire sul treno bendata…
Ma tutte le mie paure,le mie insicurezze,sono sparite non appena ho iniziato a conoscere i miei compagni di viaggio, compagni eccezionali, che non mi hanno mai fatto pesare il servizio, la lontananza da casa, e il mio “essere sola”! Ho trovato qualcosa di unico, degli amici…una famiglia!!
I servizi che dovevamo svolgere sono i servizi gestiti dai dipendenti del salus,come il bar, il negozio, l’organizzazione, il self, la sala del 6° piano e il transit. Il servizio comprendeva quindi anche la cooperazione con i dipendenti e i ragazzi del servizio civile, persone che giornalmente si impegnano affinché i nostri pellegrinaggi abbiano la massima riuscita.
Durante il nostro percorso di formazione, che affiancava quello di servizio, oltre ad essere seguiti dai Presidenti di regione che ci guidavano sulla tecnica, abbiamo avuto la fortuna di essere seguiti da un assistente spirituale,Mons. Antonio Dolce di Monreale,che non ha esitato ad attirare la nostra attenzione su un punto:il volontario unitalsi deve avere qualcosa in più,deve essere servitore di Dio e nello stesso tempo domestico dei fratelli, facendo qualunque servizio. Quando abbiamo di fronte la possibilità di scegliere il bene, facciamolo: ne possiamo e ne dobbiamo essere capaci.
Sono stati giorni in cui si è riscoperto il valore dell’affidamento, della condivisione e della preghiera. Come dicevo si è formata una famiglia, in quei giorni si condivideva tutto, dal servizio al ritorno a casa, ed è bastato poco per far si che il gruppo raggiungesse l’affiatamento desiderato.
È stata un’esperienza molto forte, piena di emozioni,e poi si sa che Lourdes è lo scenario adatto affinché tutto sia qualcosa di più !!
Devo dire che il momento della partenza è stato molto duro;dover lasciare coloro che per 2 settimane mi hanno fatto da famiglia, lasciare quelli che ormai erano diventati i miei amici,i miei confidenti.Per fortuna è stato un distacco solo fisico,perché nonostante tutto continuiamo a sentirci e nessun rapporto è andato perso!!
Ma la mia “vacanza” non è finita qui;infatti dopo aver sistemato le cose a casa ho deciso di partire con il nazionale anche se credo che più che una mia decisione sia stato un invito di, come la chiamiamo noi, LA MAMMA.E forse è stata sempre lei a fare in modo che tra noi animatori ci fosse una sincronia quasi perfetta,come se il nostro gruppo fosse frutto di un lavoro accurato,come se qualcuno ci avesse studiato per poi combinarci insieme a formare qualcosa di davvero unico.
Ho partecipato al pellegrinaggio con la Puglia o meglio con l’animazione bambini.
Anche questa è stata un’esperienza estremamente bella e forte.Vivere Lourdes con i bambini è come viverlo davvero senza riserve,e credo anche che le emozioni vissute con loro siano state molto più incisive di quelle vissute con lo stage,questo per il semplice fatto che i bambini riescono a donarti qualcosa che gli “adulti” troppo spesso non ricordano esista.
Tutto in loro è contagioso,il loro continuo entusiasmo, la voglia di non fermarsi mai, il loro non preoccuparsi di impiastricciarsi dalla testa ai piedi con le tempere, le loro lacrime nel salutarci, i loro sguardi curiosi,dolci e intimidatori,i loro meravigliosi sorrisi…
Oggi,non c’è attimo di quell’esperienza che non ricordi con piacere e come dei flash mi tornano in mente quei giorni in tutti i momenti,a partire dalla processione Eucaristica.E’ stato davvero emozionante vedere i bimbi che componevano la frase “con Gesù fiorisce l’amore”,affascinati dal Santissimo e rapiti dall’intensità di quel momento.
O ancora i piccoli passi di Bernadette;che gioia vedere i piccoli appassionati alla “favola” di una bimba come loro.Ma forse il momento più bello è stato la preghiera alla Grotta;scende ancora una lacrima quando penso a tutti i “nostri” bambini lì,per un momento anche loro silenziosi, assorti nell’immensità di quella preghiera, pronti ad offrire le loro mani dipinte su un lenzuolo bianco.
Beh,potrei continuare raccontandovi l’emozione nel vivere il flambeaux con loro o ancora la messa di chiusura, il momento dei saluti,i ringraziamenti delle mamme ma anche i nostri,perché noi grazie a quei fantastici bambini siamo riusciti a ricordare cosa significa essere umili, amare le piccole cose,e siamo tornati a casa con un cuore di sicuro più ricco…

ciao sbnuta!!!!!! certamente il tuo cuore era più ricco e più umile no?